prove di resistenza contemporanea

Il coraggio di resistere | 8 settembre 2009

Ho sempre amato il concetto resistenza perché non ho mai amato quello di resa. L’idea che il corso degli eventi vada accettato così com’è, secondo una sorta di determinismo storico condito da una certa dose di fatalismo, non mi convince affatto. Potremmo discutere a lungo su modi e tempi necessari per cambiare un regime istituzionale, un abito mentale o una tradizione. Ma non è con l’immobilismo che una comunità risolve i suoi problemi. E proprio nei momenti più difficili, uno slancio di dignità può riscattare un intero paese. E’ ciò che avvenne alla fine della Seconda guerra mondiale con la Resistenza italiana. O più recentemente in Sicilia, quando Libero Grassi insegnò a un’intera copertina.inddnazione che era possibile rifiutarsi di pagare il pizzo alla criminalità organizzata.  Ed è quello che succede oggi in tante aree del mondo, dove  ci sono uomini e donne che ogni giorno scelgono di non arrendersi al corso degli eventi. Persone che hanno preferito che il loro canto rimanesse ben distinto da quello di qualsiasi coro, anteponendo la propria dignità e la fiducia in un progetto o un ideale di vita, rispetto alla rassicurante melodia dell’esistente.

Per questa ragione, negli ultimi tempi, mi sono avvicinato con interesse al mondo dei rifugiati che arrivano sulle nostre coste, scappando da persecuzioni di ogni genere. Una realtà che resta spesso al di fuori dalle cronache dei nostri telegiornali e che viene rappresentata in maniera parziale e distorta, assecondando le linee politiche di certi partiti, come la Lega Nord, che proprio cavalcando la paura dell’ “altro” hanno costruito le proprie fortune elettorali.

Così, ho voluto raccogliere  le testimonianze di dieci richiedenti asilo del Centro di accoglienza di Perino all’interno di un libro che ho chiamato “Vite sospese – Dieci storie di resistenza contemporanea”. Un omaggio alla dignità con cui hanno attraversato prove terribili senza mai perdere la speranza.

L’ho scritto pensando al loro coraggio. E a quello che vorrei trovare ogni giorni negli occhi delle persone che incontro per strada.


Pubblicato su vite sospese

2 commenti »

  1. Per un mio progetto ho digitato la frase “prova di resistenza”, cercavo testimonianze di chi ha effettuato tali prove dal punto di vista sportivo, (mi accingo a fare una maratona intorno ad un lago senza fermarmi, senza dormire… spero dal 7 al 10 luglio). Niente è per caso, io credo nei segni… ho scoperto uno scrittore ed un libro che correrò a comprare. Sicuramente lo leggerò prima del 7 luglio per avere una forza in più nelle gambe e nel cuore

    Commento di MANFREDI SALEMME — 26 giugno 2010 @ 07:44

    • Anch’io credo ai segni così come agli incontri fortunati. Sono lieto che il mio progetto abbia suscitato il tuo interesse e ti mando un grande “in bocca al lupo” per la prova che ti accingi ad affrontare. Spero avremo modo di riparlarne.

      Commento di vincenzofiglioli — 28 giugno 2010 @ 08:07


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